Il maestro che ha ispirato generazioni: Battiato “guiderà” Etna Comics 2025

Un festival per celebrare l’eredità di un icona, il cui spirito continua a vivere nella ricerca e nell’incontro di anime creative.

di Monica Pizzurro

L’edizione 2025 di Etna Comics, il festival del fumetto e della cultura pop che si terrà a Catania dal 30 maggio al 2 giugno, rende omaggio a un nome che è diventato sinonimo di arte, cultura e spiritualità: Franco Battiato. Maestro visionario, innovatore e pensatore, Battiato è stato un simbolo che andava oltre le convenzioni, una ricerca continua tra la realtà e l’illusione. La sua eredità sarà la guida spirituale di questa nuova edizione del festival, un evento che celebra la magia dell’immaginazione e la potenza dell’arte.

La ricerca interiore nel fumetto e nella cultura pop

La sua figura, che da anni incarna la fusione tra musica, filosofia, misticismo e poesia, è stata rievocata dal celebre fumettista Igort, che ha realizzato il manifesto ufficiale dell’evento. Una scelta che si dimostra non solo artistica, ma anche profondamente simbolica. Il maestro Battiato, infatti, non è solo il protagonista di questo tributo, ma anche una guida invisibile, che aiuta il visitatore a orientarsi nella propria ricerca interiore. E proprio di ricerca si parla in questa edizione, che si propone di esplorare le dinamiche evolutive dell’essere umano attraverso il fumetto, il gioco e la cultura pop.

L’artista omaggia Battiato con un manifesto misticamente carico, ispirato all’enneagramma di Gurdjieff. Qui, l’enneagramma si trasforma in un sole che sorge dal monte Fuji, fondendosi con il profilo dell’Etna, simbolo della Sicilia. Un’interpretazione visiva che unisce culture diverse in un viaggio di ricerca interiore, come le canzoni di Battiato, mappa dell’invisibile.

Tra le note più emblematiche di questo percorso, spicca la celebre “La Cura”, che compare nella parte inferiore del manifesto. La canzone, che ha accompagnato molte esistenze, rappresenta perfettamente l’essenza di un uomo che, con la sua musica, ha cercato di prendersi cura dell’anima e della mente di chi l’ascoltava. Non si trattava mai solo di musica, ma di un invito a riflettere, a entrare in contatto con l’aspetto più profondo di sé stessi, oltre le apparenze e le convenzioni.

l festival diventa così un luogo in cui l’immaginazione, la filosofia e la cultura si incontrano, prendendo spunto da un uomo che ha trasformato la sua arte in una vera e propria mappa dell’invisibile.

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