Un’iniziativa per il rilancio culturale
La Sicilia si prepara a vivere una settimana interamente dedicata alla propria lingua. Dal 31 marzo al 7 aprile, torna la “Simana dû sicilianu”, il festival internazionale giunto alla sua seconda edizione che celebra e promuove l’uso della lingua siciliana in tutti i contesti della vita quotidiana. L’evento, ispirato ad analoghe iniziative europee dedicate alle lingue minoritarie, si propone di abbattere lo stigma che ancora circonda il siciliano e di incentivarne l’uso sia nella vita privata che in quella pubblica.
La manifestazione invita tutti a partecipare attivamente, organizzando eventi o semplicemente utilizzando il siciliano nelle proprie interazioni quotidiane. L’obiettivo è chiaro: far uscire la lingua dalle mura domestiche e riportarla nella vita sociale e professionale dell’isola, contrastando il progressivo abbandono che sta caratterizzando le nuove generazioni.
Perché difendere il siciliano è fondamentale
La “Simana dû sicilianu” nasce da una necessità culturale e sociale profonda. Nonostante la ricchezza storica e letteraria della lingua siciliana, ancora oggi persiste uno stigma che ne limita l’uso. Molti genitori non la trasmettono ai propri figli, ritenendola inadeguata per il loro futuro professionale. In ambito lavorativo, il siciliano viene spesso considerato rozzo o inappropriato, mentre in contesti ufficiali come tribunali o parlamenti, il suo utilizzo è praticamente assente.
Le conseguenze di questo atteggiamento sono gravi: la maggior parte dei siciliani è analfabeta nella propria lingua madre, e un numero crescente di giovani non è più in grado di parlarla con scioltezza. Questo fenomeno rappresenta un impoverimento culturale significativo per l’isola, che rischia di perdere un elemento fondamentale della propria identità.
Il festival si pone quindi come baluardo contro questa tendenza, cercando di rafforzare la trasmissione intergenerazionale della lingua e di sostenere la creazione di un mercato per contenuti e prodotti in siciliano.
Dal successo della prima edizione ai nuovi appuntamenti
Lo scorso anno, la prima edizione della “Simana dû sicilianu” ha registrato un’ampia partecipazione, coinvolgendo figure di spicco della cultura siciliana e numerose organizzazioni. Tra i sostenitori più attivi vi è stato l’europarlamentare Ignazio Corrao, che ha pubblicato vari post e ha lanciato il podcast “U Curtigghiu“. Anche altre produzioni audio come “U Sicilianu o Cinema” e “Comu Veni Si Cunta” hanno contribuito con nuovi episodi dedicati alla manifestazione.
Il mondo culturale ha risposto con entusiasmo attraverso la partecipazione dello scrittore e divulgatore Dario Cascio, noto come “The Sicilian Wanderer“, e di numerose organizzazioni come La Cademia Siciliana, l’Accademia della Lingua Siciliana, l’Associazione AUCLIS, Kademia du Krivu e il Gruppo ARB di Messina.
Per l’edizione 2025, il programma si arricchisce ulteriormente. Oltre alle attività online, saranno organizzati eventi in presenza per rafforzare il senso di comunità. In particolare, l’associazione Trinacria ha programmato due giornate di incontri a Palermo per il 30 e 31 marzo, offrendo ai partecipanti l’opportunità di vivere insieme l’esperienza della “Simana dû sicilianu” e di praticare attivamente la lingua.
Le nuove generazioni e il siciliano: la testimonianza di Salvatore Longhitano
Tra i protagonisti della “Simana dû sicilianu” c’è Salvatore Longhitano, studente diciottenne di Adrano, in provincia di Catania. Poeta, autore di libri in siciliano e insegnante della lingua per stranieri, Longhitano rappresenta una speranza per il futuro della lingua siciliana.
Per il giovane, il siciliano è parte integrante della sua vita quotidiana, ma osserva con preoccupazione il distacco dei suoi coetanei dalla lingua:
Parlo siciliano con i miei genitori, nonni e fratelli, seppure non sempre. Tuttavia tra i miei coetanei molti non lo parlano perché lo considerano un linguaggio da rozzi oppure un linguaggio che solo chi è cresciuto per strada ha il diritto di parlare.
La sua visione per il futuro è chiara:
Vorrei vedere un futuro in cui nessuno si vergogna di parlare siciliano e in cui la lingua sia presente ovunque e in ogni contesto. Spero in un mondo pieno di siciliano per i miei fratelli.
Una testimonianza che sottolinea l’importanza di iniziative come la “Simana dû sicilianu” per cambiare la percezione della lingua tra le nuove generazioni.
Come partecipare e informazioni utili
Partecipare alla “Simana dû sicilianu” è semplice e aperto a tutti. L’iniziativa si sviluppa attorno a tre pilastri fondamentali: parlare siciliano in pubblico e incoraggiare gli altri a farlo; studiare la lingua, la sua grammatica, la sua storia e la sua letteratura; creare e condividere contenuti in siciliano, che si tratti di narrativa, video, saggi, materiali didattici o altre forme di espressione culturale.
Chiunque può unirsi all’evento, sia online che in presenza. Per i partecipanti virtuali, è possibile utilizzare l’hashtag ufficiale #simanadûsicilianu su tutte le piattaforme social per rendere visibile il proprio contributo e unirsi alla comunità.
Per ulteriori informazioni e per registrare la propria partecipazione, è disponibile il sito ufficiale, dove è possibile compilare un modulo per segnalare il proprio supporto e indicare come si intende partecipare all’evento.
Non perdere questa occasione unica per celebrare e contribuire alla rinascita del siciliano! La “Simana dû sicilianu” è più di un semplice evento culturale: è un movimento che mira a ridare dignità e spazio a una lingua ricca di storia e identità, un patrimonio inestimabile che appartiene non solo alla Sicilia, ma all’intera umanità. Partecipare significa diventare protagonisti di una rivoluzione culturale gentile, che può trasformare il futuro linguistico dell’isola e preservare una delle sue più autentiche espressioni identitarie.