Catania si prepara a entrare in una nuova era del cinema grazie al progetto C-Fabit, un’iniziativa ambiziosa che mira a trasformare la città in un hub di produzione cinematografica d’eccellenza. Il progetto, promosso dall’Accademia di Belle Arti di Catania, è stato selezionato e sostenuto dal Ministero dell’Università e della Ricerca, in collaborazione con l’Unione Europea e il Programma Nazionale di Ripresa e Resilienza. Questo intervento punta a rilanciare la cultura audiovisiva in Sicilia, rafforzando il legame con la città di Napoli, che avrà un ruolo centrale nella post-produzione, dando vita a un polo cinematografico che potrebbe cambiare il panorama dell’industria audiovisiva in Italia.
Gianpiero Vincenzo, responsabile scientifico dell’iniziativa, ha dichiarato che l’intento è di far diventare entrambe le città punti di riferimento nel panorama del cinema e dell’audiovisivo. Il finanziamento di oltre 5,2 milioni di euro permetterà non solo di realizzare produzioni di qualità ma anche di investire in programmi di formazione innovativi. L’obiettivo è di offrire ai giovani talenti italiani un’alternativa alla centralità di Roma, creando nuove opportunità professionali nel settore.
Pratica e teoria per le nuove generazioni
Uno degli aspetti più interessanti del progetto C-Fabit è la sua componente educativa. Gli studenti delle Accademie di Belle Arti di Catania e Napoli avranno l’opportunità di integrare la formazione teorica con esperienze pratiche nel mondo del cinema. Come sottolineato da Vincenzo, il progetto punterà a formare professionisti con una preparazione multidisciplinare, in grado di coprire una vasta gamma di competenze: dalla scenografia al costume, dalla direzione della fotografia all’informatica applicata. La visione del progetto è quella di preparare figure professionali pronte a entrare nel competitivo mercato cinematografico e audiovisivo, con competenze trasversali che rispondano alle sfide moderne del settore.
La storia cinematografica di Catania
Catania vanta una tradizione cinematografica che affonda le radici nei primi anni del Novecento. La città, infatti, è stata una delle prime capitali della cinematografia emergente in Sicilia, contribuendo in modo significativo alla crescita della settima arte in Italia. Il progetto C-Fabit rappresenta un omaggio a questa lunga tradizione, cercando di riaccendere quel fervore culturale che ha caratterizzato la città per oltre un secolo. Il programma si propone di formare una nuova generazione di professionisti che non solo preservi la memoria storica del cinema siciliano ma che, al contempo, costruisca un futuro prospero e innovativo per il settore.
Il progetto non si limita solo alla produzione cinematografica, ma vuole anche favorire un dialogo culturale e creativo tra le due città e le rispettive Accademie. Luigi Barletta, rappresentante dell’Accademia di Belle Arti di Napoli, ha evidenziato come questa collaborazione rappresenti un’occasione unica per esplorare i linguaggi audiovisivi in un’ottica transmediale, rispondendo alle nuove esigenze del mondo digitale. Barletta ha dichiarato che l’obiettivo è di allestire ambienti tecnologicamente avanzati, che stimolino la creatività e preparino gli studenti ad affrontare le sfide future del settore.
La settima arte torna al sud?
Un’opportunità che non riguarda solo queste due città, ma che potrebbe rappresentare un modello da replicare anche in altre regioni, per rilanciare l’industria cinematografica italiana, sempre più immersa nella sfida della digitalizzazione e delle nuove forme di narrazione audiovisiva. Catania e Napoli, con il progetto C-Fabit, si preparano a scrivere un nuovo capitolo della storia del cinema, che non potrà che arricchire il patrimonio culturale e artistico del nostro paese.