L’anima della Sicilia attraverso l’obiettivo di Nunzio Guzzo: 93 scatti che raccontano storie

Un viaggio fotografico tra volti, paesaggi e tradizioni dell'isola presentato mercoledì 23 aprile alla Scuola siciliana di fotografia

di Filippo Zimbili

Mercoledì 23 aprile alle ore 19, la Scuola siciliana di fotografia in via XX Settembre 13 a Palermo ospiterà la presentazione del nuovo libro fotografico di Nunzio Guzzo. Il volume, edito da Plumelia, raccoglie 93 immagini potenti e suggestive che catturano l’essenza più autentica della Sicilia attraverso volti, paesaggi e tradizioni. Una piccola serratura sul portone interno del Castello dei Ventimiglia di Castelbuono diventa il simbolo di questo straordinario viaggio visivo, punto di partenza di un’opera che fonde memoria e contemporaneità.

Lo sguardo poetico di un maestro della fotografia

L’evento sarà arricchito dagli interventi dello scrittore Giuseppe Maria Di Giacinto, dei fotografi Francesco Enia e Tania Spadafora, e del curatore Antonio Saporito Renier, direttore della Scuola siciliana di fotografia. La serata, che vedrà la presenza dell’autore, sarà moderata dalla giornalista Alessandra Turrisi.

Nunzio Guzzo, classe 1952, ha iniziato il suo percorso artistico nel 1976, quando al ritorno dal servizio militare impugnò per la prima volta una reflex 35mm. Da quel momento, la sua visione fotografica si è sviluppata seguendo un principio fondamentale: catturare l’istante senza artifici.

Quando un dettaglio cattura la mia attenzione” confessa Guzzo, “io lo vedo già incorniciato, appeso a una parete. Quella foto esiste già, aspetta solo di essere scattata“.

La passione per l’immagine è nata durante l’infanzia, quando scoprì una scatola di scarpe colma di vecchie fotografie. Quello che iniziò come una semplice curiosità si è trasformato in una forma d’arte raffinata e in uno strumento per cristallizzare il tempo: nei gesti quotidiani, nelle rughe del lavoro, nelle architetture sospese tra passato e presente.

La fotografia di Nunzio Guzzo non si limita a documentare la realtà, ma la interpreta e la trasforma. È un racconto visivo che unisce pittura e poesia, offrendo uno sguardo intimo e profondo su una terra complessa come la Sicilia.

Un’opera tra memoria e contemporaneità

Il volume, già disponibile presso la libreria Modusvivendi in via Quintino Sella, raccoglie immagini in bianco e nero e a colori che mostrano l’incontro tra memoria e attualità, tra lirismo e crudo realismo. La narrazione visiva si concentra particolarmente sui territori del Palermitano, fondendo rigore compositivo e delicatezza poetica in un racconto che abbraccia la complessità culturale dell’isola.

Storie di Sicilia in 93 scatti

Le 93 fotografie raccolte nel libro raccontano una Sicilia antica e presente, dolente e viva, in cui sacro e profano si intrecciano costantemente. Tra gli scatti più significativi, emerge un interno rustico a Porticello del 2006, di forte connotazione etno-antropologica. L’immagine mostra icone sacre appese alla parete dietro una semplice lampadina a filamento, mentre una treccia d’aglio pende dal soffitto. Quest’ultima, secondo antiche tradizioni, svolge una funzione apotropaica, preservando la buona sorte in mare e a terra della famiglia del marinaio – un elemento che evidenzia il profondo intreccio tra fede e superstizione nella cultura isolana.

Altrettanto potente è uno scatto in bianco e nero realizzato ad Altofonte nel 1978, che rivela evidenti influenze bressoniane. La fotografia contrappone la cruda esposizione di teste bovine e carcasse animali all’innocenza di una bambina che passa, creando un dialogo antropologico tra due mondi. L’immagine evoca anche un periodo storico segnato dalle guerre di mafia, quando gli animali venivano talvolta uccisi come “avvertimento mafioso” – la bambina diventa così metafora di una società coinvolta ma estranea a queste logiche violente.

Il percorso fotografico si spinge poi nell’interno dell’isola, nelle campagne del nisseno, dove nel 2008 Guzzo ha catturato paesaggi in cui la luce incide le forme con mano antica. Queste immagini dialogano con la grande tradizione del paesaggismo siciliano e napoletano, da Melo Minnella a Giuseppe Leone, fino ai fotografi europei dell’Ottocento, ma con una sensibilità decisamente contemporanea.

L’anima di una terra complessa

Nei paesaggi di Guzzo ci sono mille ritratti e nei suoi ritratti mille paesaggi” spiega Antonio Saporito Renier, che ha creduto sin da subito nel talento del suo allievo. “Persone che hanno lavorato, arato, raccolto, costruito, demolito, abbandonato, amato; ci sono anime, spesso contadine, che hanno forgiato il territorio con una visione di futuro e che, poi, hanno dovuto abbandonare i loro sogni alle intemperie della dissennata gestione sociale della Sicilia da parte dei governi centrali. Usci di legni rugosi chiusi e consunti dal tempo, case rurali diroccate ma tenacemente erte sugli adagi collinari, finestre opacizzate, come lenti sberciate di vecchi occhiali, davanti a occhi che, come per il poeta argentino Borges, ‘vedono’ con altri sensi“.

Dal bianco e nero rigoroso, che ricorda le geometrie di Bresson, fino ai colori pacati e sfumati di una Sicilia rurale che resiste, il volume di Nunzio Guzzo è un invito a rallentare, a osservare, a ricordare. Un viaggio attraverso quella simbolica porticina del Castello dei Ventimiglia, per entrare in un mondo che è ancora vivo, se sappiamo ascoltarlo e guardarlo con gli occhi giusti.

Chi desidera scoprire questa straordinaria raccolta fotografica può già acquistare il libro presso la libreria Modusvivendi in via Quintino Sella a Palermo, oppure partecipare alla presentazione di mercoledì 23 aprile alle ore 19 presso la Scuola siciliana di fotografia in via XX Settembre 13, dove sarà possibile incontrare l’autore e i protagonisti di questa preziosa operazione culturale.

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