Giunto alla sua terza edizione , il festival “ Ierofanie ” continua ad esplorare il legame profondo tra il sacro ei territori archeologici siciliani, concentrandosi sui siti di Segesta e Naxos-Taormina . Al centro di questa manifestazione vi è l’idea di ierofania , ovvero la rivelazione del sacro nel quotidiano, un concetto che trascende la mera visione religiosa per abbracciare una spiritualità più ampia e universale. Questa nozione, di derivazione etimologica greca (“hierós” per sacro e “phaino” per manifestare), viene utilizzata per indicare quelle esperienze in cui il divino si rivela nell’ordinario, rendendo visibile l’invisibile e sacralizzando lo spazio.
Il festival ha mirato a ricreare queste esperienze di ierofania attraverso una serie di eventi culturali che integrano performance artistiche, musica , teatro e laboratori, ricontestualizzando l’antico spirito sacro dei luoghi. I parchi archeologici , in questo senso, sono stati percepiti non solo come depositari di memorie storiche, ma anche come spazi vivi in cui il passato dialoga con il presente, permettendo una fruizione contemporanea che esalta l’ identità siciliana .
Fulvia Toscano , ideatrice del progetto, ha espresso la volontà di trasformare ogni evento in un rituale che connette il pubblico alla storia e alla spiritualità del luogo, ripristinando quella dimensione di sacralità spesso dimenticata nelle frenesie moderne. L’edizione di quest’anno ha esplorato l’idea di “sacro ” non solo come un’entità religiosa ma anche come espressione di una spiritualità laica , che attraverso arte e cultura cerca di risvegliare la consapevolezza delle proprie radici.
Lo scopo non è solo celebrare la ricchezza della cultura locale, ma anche rendere accessibile a un pubblico contemporaneo il patrimonio simbolico dei miti antichi, evocando quella stessa energia spirituale che in passato permeava i culti ei rituali. A Segesta, il festival vuole evidenziare l’importanza dell’integrazione tra paesaggio e suono , attraverso concerti e laboratori che mirano a “sfruttare” le vibrazioni naturali del luogo per esplorare le connessioni tra corpo , suono e ambiente.
La conferenza ha dunque ribadito come “Ierofanie” non sia solo un evento culturale, ma un viaggio esperienziale in cui i partecipanti possono riscoprire il senso del sacro, della natura e della propria eredità culturale . In questo contesto, la Sicilia diventa un ponte tra oriente e occidente, una crocevia di civiltà che attraverso questi eventi rinnova la propria identità, destagionalizzando al contemporaneo l’offerta turistica per promuovere un legame più duraturo e profondo con il territorio .
Leggi anche: https://www.sihd.it/arte-cultura/3-edizione-del-festival-ierofanie/