Nel cuore del Parco delle Madonie, troviamo il MACSS: museo d’arte contemporanea sotto sale, progetto unico al mondo che offre l’opportunità unica di esplorare non solo le profondità della terra, ma anche le meraviglie naturali e culturali di uno dei luoghi più suggestivi della Sicilia. Uscendo per Irosa nella frazione Raffo di Petralia Soprana si raggiunge, seguendo la “Via del Salgemma”, una strada che attraversa panorami mozzafiato prima di arrivare ai cancelli della miniera da cui si accede a un mondo nascosto.
Il museo è frutto di un’idea visionaria dell’artista Enzo Rinaldi e del fotografo Fabrizio Garghetti, che nel 2011 hanno dato vita alla prima Biennale di Sculture di Salgemma, nella miniera attiva della società Italkali, che ospita sculture realizzate interamente in salgemma, un materiale che si presta a opere delicate e temporanee, la cui esistenza è legata alle condizioni particolari dell’ambiente sotterraneo.
Le gallerie della miniera, che si estendono per oltre 80 chilometri, rappresentano uno scenario suggestivo per la Biennale di Sculture in Salgemma, un evento internazionale che attrae artisti di spicco del panorama contemporaneo internazionale provenienti da tutto il mondo, creando sculture che solo in questo ambiente possono resistere, una volta rimosse dal sito, infatti, si disidraterebbero rapidamente.
Uno degli aspetti più affascinanti del MACSS è proprio il suo luogo, la miniera si è formata circa sei milioni di anni fa, durante il prosciugamento del Mediterraneo, creando al suo interno un giacimento di salgemma purissima. A questo contesto che il museo deve la sua unicità, poiché rappresenta il solo esempio al mondo di esposizione artistica in una miniera attiva. Le opere, frutto di sei edizioni della biennale (dal 2010 al 2023), sono realizzate da artisti selezionati attraverso un processo curato dall’associazione SottoSale e dall’Associazione Arte e Memoria del Territorio, sotto la direzione artistica di Alba Romano Pace.
Ogni biennale propone un tema differente, quella del 2019, ad esempio, era incentrata sul concetto di “Libertà, colore dell’uomo”, ispirata a una frase del poeta surrealista André Breton. L’evento esplorava il significato della libertà in tutte le sue forme, unendo riflessioni sull’arte e sui diritti umani.
Il MACSS è una meta imperdibile per gli amanti dell’arte contemporanea e del turismo culturale, attirando ogni anno circa 15.000 visitatori. Il museo è accessibile solo su prenotazione e per motivi di sicurezza, poiché la miniera è ancora operativa, le visite sono limitate a pochi giorni al mese. Questo aspetto rende l’esperienza ancora più speciale, consentendo ai visitatori di immergersi in un mondo sotterraneo di rara bellezza e di riflettere sul delicato rapporto tra uomo e natura.
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