“Lettere a Bernini”: un viaggio nel barocco che illumina il presente

Foto di Enrico Fedrigoli

Dal 2 al 6 aprile la Sala Strehler del Teatro Biondo di Palermo accoglierà “Lettere a Bernini”, la nuova creazione del drammaturgo e regista Marco Martinelli, una produzione di Albe, Ravenna Teatro ed Emilia Romagna Teatro ERT. Lo spettacolo, che esplora il complesso rapporto tra arte, potere e umanità attraverso la figura del geniale artista barocco, promette di trasportare gli spettatori in un viaggio nel tempo sorprendentemente attuale.

Un giorno d’estate del 1667

Lettere a Berninisi svolge interamente il 3 agosto 1667, in una calda giornata estiva romana. Sul palcoscenico, nel suo studio di artista poliedrico, troviamo il vecchio Gian Lorenzo Bernini, magistralmente interpretato da Marco Cacciola, unico attore in scena che si esprime alternando italiano e napoletano.

La trama prende avvio da un episodio storicamente documentato: la disputa tra il grande maestro del barocco e Francesca Bresciani, intagliatrice di lapislazzuli che aveva collaborato con lui nella Fabbrica di San Pietro. La donna, figura di emancipazione femminile ante litteram, accusa Bernini davanti ai cardinali di non averle corrisposto il giusto compenso per il suo lavoro, scatenando l’ira dell’artista.

Nell’atelier che fungeva da vero e proprio teatro personale, mentre Bernini si adira con la Bresciani, evoca anche l’ombra del suo storico rivale, Francesco Borromini. Proprio in quest’ultimo risiede la genesi dell’opera: l’ispirazione è nata durante una visita di Martinelli ed Ermanna Montanari (co-ideatrice dello spettacolo) alla Chiesa di San Carlo alle Quattro Fontane, capolavoro romano del genio ticinese.

Un Seicento che parla di noi

Bernini era una figura piena di contraddizioni, capace di violenze e di prepotenze da una parte e capace di momenti, invece, di grande umanità, altrimenti non ci avrebbe regalato tutti i suoi capolavori” sottolinea Marco Martinelli.

Questa riflessione sulla complessità dell’animo umano acquista particolare rilevanza nel nostro tempo, dominato da semplificazioni, polarizzazioni e giudizi sommari amplificati dai media.

Lo spettacolo “Lettere a Bernini” crea un sorprendente cortocircuito temporale: tra citazioni di papi e cardinali, il Bernini incarnato da Cacciola parla improvvisamente di Hitler e di followers, catapultando gli spettatori dal XVII secolo all’epoca contemporanea. La drammaturgia costruisce un flusso continuo in cui la voce dell’attore e quella del personaggio storico si rincorrono e si sovrappongono, generando sulla scena presenze, figure e ricordi, come se fossero scolpiti nel vuoto.

Il risultato è un Seicento che rispecchia con inquietante precisione il nostro presente, sospeso tra l’epoca della Scienza nuova e l’attuale imbarbarimento culturale che sembra avanzare inesorabilmente.

I protagonisti e la squadra creativa

Accanto a Marco Cacciola, protagonista assoluto che dà vita al genio barocco, troviamo tre giovani interpreti che si alternano nel ruolo dell’Angelo messaggero: Giorgia Bova, Bryan Enu Eduako e Karis Frayday.

Lo spettacolo si avvale del talento di una nutrita squadra creativa: il disegno luci è firmato da Luca Pagliano, la scenografia è opera di Edoardo Sanchi, mentre le musiche originali e il sound design sono stati curati da Marco Olivieri. Completano il team Paolo Baldini al suono, Ivan Simonini, Gianni Vastarella e Riccardo Savelli che prestano le loro voci a personaggi secondari, e Filippo Ianiero per la realizzazione delle immagini video.

La scenografia è stata realizzata da Antonio Barbadoro con la squadra tecnica delle Albe, mentre Laura Pigazzini ha assistito Sanchi nella creazione dell’ambiente scenico. Un contributo significativo è arrivato anche da Valeria Pollice e Gianni Vastarella per la consulenza linguistica, fondamentale per restituire l’autenticità del contesto storico.

Informazioni utili

Lettere a Bernini” debutterà mercoledì 2 aprile alle ore 21.00 nella Sala Strehler del Teatro Biondo di Palermo. Le repliche proseguiranno giovedì 3 aprile (ore 21.00), venerdì 4 aprile (ore 16.00), sabato 5 aprile (ore 17.00) e domenica 6 aprile (ore 20.00). La durata dello spettacolo è di 75 minuti.

Per maggiori informazioni sul programma completo della stagione e per l’acquisto dei biglietti, è possibile consultare il sito ufficiale del Teatro Biondo.

Non perdete l’opportunità di assistere a questo straordinario viaggio nel tempo che, attraverso la figura del Bernini, ci invita a riflettere sulle complessità dell’animo umano e sui meccanismi del potere. “Lettere a Bernini” rappresenta un’occasione unica per immergersi nelle contraddizioni del barocco romano scoprendo, con sorpresa, quanto quel mondo lontano possa raccontarci del nostro presente.

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