“Minuto Mantenimento”: il nuovo progetto di Marzia Migliora a Palazzo Abatellis

L'artista presenta opere inedite nate dal dialogo con persone in esecuzione penale esterna, in una mostra che rilegge il "Trionfo della Morte" attraverso l'arte contemporanea

di Filippo Zimbili

Dal 21 marzo al 25 maggio 2025, la Galleria Regionale Palazzo Abatellis di Palermo ospiterà “Minuto Mantenimento”, una mostra personale di Marzia Migliora curata da Elisa Fulco e Antonio Leone. L’esposizione rappresenta l’esito finale di un ciclo di workshop condotti dall’artista nel 2024 nell’ambito del progetto “Spazio Acrobazie”, un laboratorio innovativo destinato alle persone in carico all’UEPE (Ufficio Interdistrettuale per l’esecuzione penale esterna di Palermo) e agli operatori sociali e culturali.

Il progetto “Minuto Mantenimento” si pone come ponte tra passato e presente, creando un dialogo profondo con l’iconico affresco medievale “Il Trionfo della Morte” conservato a Palazzo Abatellis. Attraverso questo confronto, l’artista alessandrina esplora temi universali come l’ingiustizia sociale, la morte e il valore del lavoro come fattore identitario.

Un’esposizione che intreccia storie di vita e arte

La mostra presenta per la prima volta un ciclo di opere completamente inedite, frutto dello scambio creativo tra l’artista e i partecipanti al progetto. Il cuore dell’esposizione è costituito da 30 disegni raccolti nel “Quaderno 58, Minuto Mantenimento”, che rappresentano il nucleo generativo dell’intero progetto. Questi schizzi traducono visivamente le parole e le immagini emerse durante i workshop, dando forma all’ispirazione iniziale dell’artista.

Le opere più significative sono sicuramente le cinque tute da lavoro: la Tuta #1 “Casa ovunque”, la Tuta #2 “Voce di paesaggio”, la Tuta #3 “Cura per terrestri”, la Tuta #4 “Teatro del non detto” e la Tuta #5 “Scrittura per non sparire”. Realizzate in collaborazione con la sartoria del Teatro Massimo di Palermo e l’azienda Ferrino S.p.A., queste sculture indossabili sono “equipaggiate per il mestiere di vivere” e dialogano direttamente con l’affresco medievale il “Trionfo della Morte”.

Le tute sono accompagnate da cinque monotipi in bianco e nero di grandi dimensioni, che riproducono le impronte delle tute inchiostrate, creando una mappa concettuale che permette di ricostruire il processo creativo. Completano l’installazione cinque burattini, elementi della Tuta #4 “Teatro del non detto”, e il libro-manuale “Minuto Mantenimento” pubblicato da Luca Sossella editore.

La stessa espressione “Minuto Mantenimento”, che dà il titolo al progetto, è stata presa in prestito dall’attività professionale di uno dei partecipanti ai workshop, individuando nella funzione di controllo costante dell’ordinario e dello straordinario una perfetta metafora del mestiere di vivere.

Rileggere il passato, interrogare il presente

L’installazione “Minuto Mantenimento” riattualizza la parabola dell’affresco medievale in chiave contemporanea, sollevando interrogativi sull’equità e l’apparente democrazia con cui la morte si manifesta: quanto incidono la tipologia di lavoro, le diseguaglianze di salute, l’ingiustizia sociale e ambientale nell’aspettativa di vita?

Le cinque tute, installate su strutture autoportanti che ne accentuano la dimensione scultorea, citano la palette cromatica, le piante, gli animali, i motivi decorativi dei tessuti e i volti raffigurati nell’affresco. Sono “tute parlanti” che raccontano valori di cura, accoglienza e inclusione di persone rimaste mute o inascoltate.

Un aspetto particolarmente significativo del progetto è il coinvolgimento diretto dei partecipanti nella produzione: hanno contribuito alla realizzazione della Tuta #3 “Cura per terrestri”, collaborando con la sartoria del Teatro Massimo, e alla stesura del Manifesto “Non voglio sopravvivere, voglio vivere”. Si tratta di un format basato su otto domande, replicabile in tutti quei contesti dove è necessaria una mediazione per riappropriarsi della propria identità attraverso il saper fare e il saper essere insieme.

Marzia Migliora: un’artista che dà voce alle minoranze

Marzia Migliora, nata ad Alessandria nel 1972, è un’artista poliedrica che utilizza un’ampia gamma di linguaggi espressivi: fotografia, video, suono, performance, installazione e disegno. Le sue opere hanno la capacità di elevare le più semplici attività umane a momenti in grado di raccontare frammenti di storia collettiva.

I temi ricorrenti nel suo lavoro sono la memoria come strumento per articolare il presente e l’analisi dell’occupazione lavorativa come affermazione di partecipazione alla sfera sociale. In trent’anni di carriera, l’artista ha esplorato le dinamiche umane che hanno condotto ai paradossi capitalisti della produzione industriale, vista come fenomeno estrattivo e divisivo delle comunità.

Nel suo percorso artistico, Migliora ha sempre cercato di contribuire alla riorganizzazione di un immaginario più comunitario, dando voce alle minoranze e alle loro istanze, e rovesciando le incongruenze sociali e politiche attraverso dispositivi visivi che richiedono la partecipazione attiva dello spettatore. Negli anni più recenti, le sue opere hanno abbracciato una prospettiva multispecie, inclusiva di prospettive animali e vegetali che contribuiscono a nuove e necessarie visioni in tempi di crisi climatica globale.

Un appuntamento da non perdere

“Minuto Mantenimento” rappresenta un’occasione unica per immergersi in un progetto artistico che intreccia passato e presente, arte e impegno sociale, memoria collettiva e storie individuali. L’inaugurazione è fissata per venerdì 21 marzo 2025 alle ore 18 presso Palazzo Abatellis, via Alloro 4, Palermo.

La mostra, sostenuta dal Dipartimento Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana e promossa dalla Galleria Regionale Palazzo Abatellis, sarà visitabile fino al 25 maggio 2025, dal martedì al sabato dalle 9 alle 19 e la domenica dalle 9 alle 13.30, con il biglietto unico per visitare la Galleria.

Non perdete questa straordinaria opportunità di esplorare come l’arte contemporanea possa dialogare con il patrimonio storico e diventare strumento di inclusione sociale. “Minuto Mantenimento” non è solo una mostra, ma un vero e proprio laboratorio di trasformazione umana attraverso l’arte, che invita tutti a riflettere sul mestiere più importante: quello di vivere.

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