La cultura siciliana trova un inaspettato alleato dall’altra parte del mondo: dalla Nuova Zelanda parte un ambizioso progetto di riscoperta che potrebbe cambiare il destino di uno dei più significativi poeti popolari siciliani del XVII secolo, Petru Fudduni, la cui memoria rischia di dissolversi nel tempo.
Un Ponte tra Wellington e Palermo: il Progetto di Riscoperta
Paola Tiné e Alfio Leotta della Victoria University of Wellington hanno attraversato mezzo mondo per una missione culturale straordinaria. Il loro progetto, “Storie Indimenticabili: Progetto di Valorizzazione del Patrimonio Culturale Siciliano Attraverso Metodologie Creative”, finanziato dalla loro università e dal Comune di Palermo, rappresenta un esempio innovativo di come la ricerca accademica possa sposarsi con le moderne tecnologie per preservare il patrimonio culturale.
L’iniziativa si sviluppa attraverso molteplici canali: un archivio digitale consultabile su www.fudduni.com, che raccoglie documenti, testi e testimonianze; un canale YouTube “Sulle Orme di Fudduni” dedicato a videointerviste con studiosi, poeti e cittadini; e la realizzazione di un documentario animato pensato per avvicinare le nuove generazioni a questa figura storica.
La Vita e l’Opera: Un Ritratto del Poeta tra Storia e Leggenda
Nato a Palermo tra il 1600 e il 1604 nel vivace quartiere del Capo (allora chiamato Seralcadio), Petru Fudduni incarnò l’essenza più autentica della cultura popolare siciliana. Terzo di sette figli, la sua vita prese una svolta decisiva quando, a quindici anni, dovette sostituire il fratello maggiore, morto in un incidente, come pirriaturi (cavapietre) nella cava dell’Acquasanta.
Il suo stesso cognome nasconde un’interessante storia: secondo alcune fonti, “Fudduni” sarebbe un soprannome derivato dalle sue “bizzarrie”, come lui stesso ammette in alcuni versi: “mi chiamano Fudduni, ma foddi nun sugnu!” (mi chiamano folle, ma folle non sono).
Un Poeta tra Due Mondi
La peculiarità di Fudduni risiede nella sua straordinaria capacità di attraversare le barriere sociali del suo tempo. Nonostante le sue umili origini, la sua arguzia e il suo talento poetico gli aprirono le porte dell’Accademia dei Riaccesi, una delle più prestigiose istituzioni culturali palermitane. Questo duplice ruolo – poeta di strada e intellettuale riconosciuto – gli permise di sviluppare una voce unica nella letteratura siciliana.
La sua opera più celebre, il poema epico dedicato a Santa Rosalia, testimonia questa sintesi tra cultura popolare e alta letteratura. Ma è nei suoi componimenti satirici che emerge la sua vera natura di osservatore sociale e critico arguto del suo tempo.
La Voce dei Deboli: Poesia come Strumento di Critica Sociale
Nei suoi versi, Fudduni si fece portavoce degli umili, utilizzando l’arma dell’ironia per denunciare le ingiustizie sociali. Celebre rimane la sua risposta al vescovo che lo rimproverava per il suo stato di mendicante: “Povera e minnica va a filosofia” (povera e mendica va la filosofia), “Vero è, ‘ccillenza, ma di russu va vistuta l’ignoranza!” (Vero è, eccellenza, ma di rosso va vestita l’ignoranza).
Questa capacità di condensare in pochi versi una profonda critica sociale, vestita di arguzia e ironia, ha reso la sua poesia un patrimonio della cultura popolare siciliana.
Metodologie Innovative per un Progetto Pionieristico
Il lavoro dei ricercatori neozelandesi va oltre la semplice documentazione storica. La loro ricerca etnografica sul campo combina metodi tradizionali e approcci innovativi: alle interviste con studiosi e cittadini si affianca l’uso di tecnologie digitali per la preservazione e la diffusione del materiale raccolto.
“Vogliamo dimostrare come la cultura popolare possa essere una risorsa viva per il presente e il futuro”, spiegano Tiné e Leotta. “Non si tratta solo di conservare dei testi, ma di mantenere vivo lo spirito di un’epoca e di un modo di vedere il mondo.”
Un Patrimonio da Salvaguardare
La memoria di Petru Fudduni, un tempo vivissima nelle strade di Palermo, rischia oggi di svanire sotto la pressione dei cambiamenti sociali e linguistici. L’avvento dei mass media e la progressiva perdita del dialetto siciliano hanno contribuito al declino della sua fama.
Il progetto neozelandese arriva quindi in un momento cruciale: la presentazione dei risultati della ricerca alla comunità palermitana, prevista nei prossimi mesi, potrebbe segnare un punto di svolta nella preservazione di questo patrimonio culturale
Un Ponte tra Passato e Futuro
L’iniziativa di riscoperta di Petru Fudduni rappresenta un esempio illuminante di come la ricerca accademica contemporanea possa rivitalizzare il patrimonio culturale immateriale. La figura di questo poeta-filosofo del popolo, con la sua capacità di unire critica sociale e saggezza antica, continua a parlare al presente, grazie a un progetto che dall’altra parte del mondo ha deciso di salvarne la memoria.