La Valle del Belìce tra tradizione e futuro

il GAL per una nuova anima della Sicilia

di Salvatore Lorenzini

La Valle del Belìce, nel cuore della Sicilia, sta vivendo un periodo di forte trasformazione, con un crescente fermento culturale, sociale ed economico. Grazie a iniziative come il progetto Civabe (Cibo della Valle del Belìce) e il riconoscimento di Sambuca di Sicilia come uno dei borghi più belli d’Italia, la regione sta attirando investimenti e turisti da tutto il mondo.

Nel 2023, Menfi è stata proclamata capitale italiana del vino, mentre Gibellina è stata scelta come capitale dell’arte contemporanea per il 2026, segno di un crescente interesse per il territorio.

Alessandro La Grassa, direttore del GAL (Gruppo di azione locale) “Valle del Belìce”, ha sottolineato l’importanza di attrarre anche i nomadi digitali, che rappresentano un’opportunità per il futuro del territorio. Con oltre 35 milioni di lavoratori da remoto a livello globale, la Valle del Belìce ha tutti gli elementi per diventare una meta ideale per chi cerca qualità della vita, buon cibo e un ambiente tranquillo per lavorare.

valle del belìce

Il progetto Civabe punta a valorizzare la tradizione agricola locale, promuovendo il cibo del Belìce come simbolo di qualità, salute e sostenibilità.

La Valle del Belìce che cambia volto

Con una forte identità territoriale e l’appeal di un ambiente naturale intatto, la Valle del Belìce si sta preparando a diventare un punto di riferimento per chi cerca un’alternativa alle grandi città, con il potenziale di diventare una destinazione ideale anche per i nomadi digitali.

valle del belìce

Inoltre, La Valle del Belìce sta vivendo un importante rinnovamento anche grazie a progetti come la ciclovia del Belìce. L’ex linea ferroviaria Partanna-Salaparuta sarà trasformata in una ciclovia, unendo sostenibilità e turismo ecologico. I lavori, del valore di 807.439,98 euro, sono stati appaltati alla ditta “Zab Costruzioni” e dovranno essere completati entro il 30 giugno. Questo progetto, finanziato dall’Assessorato regionale all’agricoltura, coinvolge 30 km della vecchia ferrovia e include anche il recupero di un tratto già ciclabile a Menfi.

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